Informazioni personali

La mia foto
" Cos’è questo blog? Per me è il principale strumento di lavoro" Ho sempre fatto la maestra e ormai sono passati più di trent'anni. Sposata con Piero, due figli e ( per fortuna) ancora tanta voglia di fare per imparare il mio mestiere. Laureata in METODI E TECNICHE DELLE INTERAZIONI EDUCATIVE alla IULINE di Firenze:un'avventura che mi ha segnato nel profondo. Allora ho proseguito:MASTER di Primo Livello in Educazione e Formazione Pedagogia 2.0 e Laurea Magistrale in Innovazione Educativa ed Apprendimento Permanente.Ora lavoro sia alla Primaria sia presso UNIMIB come tutor coordinatore di Tirocinio per studenti di Scienze Formazione Primaria.

sabato 23 maggio 2015

La Città dei Diritti

Martedì 19 maggio c'è stato lo spettacolo conclusivo del laboratorio di teatro con Paola Scalas. Eccola qui mentre ci dà indicazioni durante una lezione.











Lasciamo parlare i testi dei ragazzi.

PAOLA
...dai suoi occhi usciva una melodia che dava a tutti la voglia di non smettere mai di sorridere. Un sorriso che nessuno aveva;anche se qualcuno tentava di rubarlo, non riusciva, perchè il sorriso dell'amicizia non lo può rubare nessuno!Si dà e basta.
...a prima vista sembrava una semplice signora che era venuta soltanto a fare il suo lavoro, invece lei è diversa, simpatica, allegra, vivace.
...entrò con cinquantamila borse che sembrava avesse fatto la spesa per trent'anni.
...è una ragazza dagli occhi grigio verde come l'erba luminosa in una giornata soleggiata, capelli castano con qualche pennellata grigia sfumata. Di cognome fa Scalas è sarda ed è simpatica.
...a volte la facevamo arrabbiare così era incavolata nera. Portava occhiali neri che si tirava su e giù in continuazione.
...all'inizio non ci ha dato subito il copione dello spettacolo, ma con dei giochi l'ha fatto costruire a noi.
....aveva sempre la battuta pronta.
...iniziammo a lavorare, io provavo emozioni differenti, ma Paola sapeva come farcele buttare fuori. Ci spiegò con semplici parole la magia del teatro

LE IDEE SUL TEATRO
....il teatro pensavo fosse noioso, ma invece mi sbagliavo, è stato molto bello.
....quando Roberta mi ha detto che avremmo iniziato il laboratorio di teatro, io non ero molto contento, perchè è da sempre che non mi piace cantare e ballare sul palco. Oggi non ho cambiato idea sul cantare e ballare, ma HO CAMBIATO IDEA SUL TEATRO:il palco non è niente senza di noi.
...a me il teatro dà il senso di una cosa misteriosa che non può mai finire.
...fu proprio la parola TEATRO che non mi suonava bene;già non mi ricordo la password del computer di casa mia, figurati una frase davanti ad un intero pubblico!

LO SPETTACOLO
....abbiamo giocato per imparare a stare bene insieme. Abbiamo costruito con il nostro corpo delle macchine per realizzare la città dei diritti.LA CITTA' CHE ABBIAMO REALIZZATO ERA MISTA:C'ERANO CASE ALTE E BASSE, STATUE CHE VENIVANO DA VARIE PARTI DEL MONDO, UNA PIRAMIDE, UNA CHIESA. QUESTO VUOL DIRE CHE TUTTE LE PERSONE ANCHE DIVERSE FRA CULTURA, RELIGIONI E STILI DI VITA POSSONO ANDARE D'ACCORDO.
...siamo però partiti dai DOVERI creando alcune scenette a gruppi  che ne rappresentavano uno:IL RISPETTO PER LE PERSONE, PER L'AMBIENTE, NON SPRECARE IL CIBO E L'OSPITALITA'.
...abbiamo preparato una pergamena per ringraziare i nostri genitori dei diritti che rispettano verso di noi.
...abbiamo anche raccontato delle storie. La nostra parlava di una bambina Paquita, una ragazzina della nostra età che viveva in Cile. Era molto sfortunata perchè aveva perso la casa e non poteva andare a scuola, dato che era riservata ai ricchi.
...la preparazione è stata delicata come quando si opera una persona.

LE EMOZIONI
...all'inizio del percorso, pensai che non me la sarei goduta perchè ero troppo agitata ed emozionata, ma ora sono convinta che questa esperienza mi ha segnato nel profondo.
...quando sono tornato a casa ripensavo allo spettacolo.
....mi addormentai con il pensiero di aver finito questa esperienza.
...l'emozione che si prova sul palco è una sola:LA FELICITA'
...3,2,1 e lo show ha inizio. Noi siamo dietro le quinte e ci sono già i lacrimoni, non i miei ovviamente!
...le storie erano le più tristi perchè si parlava dei diritti non rispettati dei bambini. Lì sì che veniva da piangere.
...quando sono entrata sul palco, mi sentivo come una nave in un campo di grano;avevo paura, le gambe mi tremavano come un fiore appassito, anche se dopo si sono sciolte durante la canzone.
...quando Paola si è emozionata, mi sono commossa anch'io, mi sentivo un po' distrutta, fuori tenevo duro.
...poi è arrivato il mio turno di dire un articolo, ma purtroppo mi faccio prendere dall'eccitazione e anticipi il tempo, ma al posto di preoccuparmi, faccio un sorriso e rido tra me.
...il giorno dello spettacolo ero molto eccitato, soprattutto quando sono entrati i genitori, però non ho versato lacrime e mentre facevamo le prove, ogni cosa che sbagliavo cercavo di tenermela a mente, per non rifare lo stesso errore durante lo spettacolo.
....prima dello spettacolo ero emozionata perchè avevo paura di sbagliare;infatti è andata così, ma poi l'ho interpretata tranquillamente.
...è arrivato il grande momento, i genitori entrano dalle porte e noi siamo terrorizzati. Allora penso ad una barzelletta divertente dentro di me e mi tranquillizzo. Dopo che ho recitato la mia parte ho detto dentro di me:
-è stato facile!
...inizia lo spettacolo e non sono affatto preoccupato. penso che il pubblico veda me, ma io non vedo loro quindi canto quanto cavolo mi pare senza vergognarmi!
...io per tutto lo spettacolo avevo paura di sbagliare la mia parte, ma quando è giunta l'ora l'ho detta perfettamente.
...ho sbagliato il mio pezzo e quando sono uscita mi sono venuti i lacrimoni, ma poi è passato e ho fatto in modo corretto.
...la tensione sento che sale dai piedi come a diventare un vulcano che con la sua lava ricopre tutto. Il titolo dello spettacolo "La Città dei Diritti" era molto legato a quello che non succede nel mondo...
...tocca a me!Aiuto!Sto per dire e ad un tratto mi parte una scossa gelida dalla testa fino ai piedi, come se mi stessi congelando, e bum in un colpo non mi ricordo più niente!Ho guardato Paola che mi ha suggerito e finalmente l'incubo è finito!
...ero innervosito perchè non ero riuscito a vedere niente della parte dell'altra quinta.
...eravamo tutti agitati e non stavamo nella pelle.
...tocca a noi, l'ansia sale sempre di più. Dico la mia parte e tutto va bene.
...a dir la verità non mi sono emozionata, ma vergognata molto, molto. Dopo però era come se la tranquillità entrasse in me:il pubblico applaudiva e io senza problemi mi muovevo sul palco.




2 commenti:

  1. Complimenti ragazzi e insegnanti!!!! Bello spettacolo, belle parole e
    soprattutto ottima partecipazione: avete dimostrato di sentire con il cuore e con la mente ciò che avete rappresentato. ...E.... Sono di nuova stupita dai Vostri commenti: siete uno "spettacolo"!!!!!!!

    RispondiElimina
  2. Uaooo! se lo spettacolo è stato emozionante, leggere queste riflessioni lo è ancor di più!!! Un grazie va alle insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi in questo percorso e agli stessi ragazzi che hanno dimostrato che in questi 5 anni di scuola sono maturati e cresciuti.....non solo in altezza!!!! complimenti Clara

    RispondiElimina